Molteplici trasformazioni socio-economiche hanno innescato una crisi dei centri storici e di specifiche aree cittadine, Un numero crescente di saracinesche si abbassa e le aree sono percepite come degradate ed insicure per la mancanza dei loro frequentatori abituali e di presidi attivi, come negozi. Il circolo che si genera è vizioso: senza un intervento di contrasto, si tende ad un progressivo abbandono dell’area
L’idea di Pop Up Lab, fin dalla prima edizione, è quella di ri-usare temporaneamente i tanti spazi sfitti come stimolo per innescare nuove funzioni e rilanciare queste aree innanzitutto come luogo di aggregazione.
Viene individuata un’area di intervento, quindi si procede a elaborare una strategia che stimoli la ripresa di relazioni commerciali e sociali.
Vengono mappati i fondi sfitti di un’area, contattati i proprietari e stipulati accordi per concederli gratuitamente per 3-5 mesi ai migliori progetti commerciali, culturali o imprenditoriali selezionati attraverso una Call for ideas. Una volta riaperti i fondi, si lavora alla costruzione di reti tra i diversi attori urbani e all’animazione dello spazio pubblico.
I primi beneficiari nella riapertura dei fondi sfitti sono i proprietari ed i soggetti che si insediano gratuitamente per il periodo sperimentale (aziende, artigiani, associazioni). Sono quindi beneficiari indiretti le comunità in cui il progetto si inserisce, i residenti ed anche il tessuto commerciale esistente e la città in generale.
La partecipazione al processo di rigenerazione coinvolge le forme di governance e stimola una loro innovazione.
Per citare un caso di rilievo, nel 2018 la definizione di un articolo del nuovo codice del commercio della Regione Toscana (L.R. 62/2018 art. 110) ha tratto ispirazione dall’esperienza di Pop Up Lab. In particolare, l’articolo permette ai Comuni di individuare aree particolari del proprio territorio nelle quali avviare percorsi innovativi di promozione e sostegno delle attività economiche attraverso il riutilizzo anche temporaneo di spazi inutilizzati a destinazione commerciale o artigianale e la possibilità di condividere gli spazi tra più attività commerciali.
Il percorso può essere promosso tramite il finanziamento proveniente da enti pubblici o privati.
Dall’inizio del progetto al 2019 le diverse edizioni hanno avuto il sostegno economico della Regione Toscana.
Lo standard più recente prevede una durata di 3-5 mesi, arco di tempo che ha caratterizzato le edizioni dal 2017 ad oggi.
La prima sperimentazione, nel 2014, ha avuto una una durata di 3 giorni. La durata si è quindi estesa con la progressiva strutturazione del laboratorio in processo.
La fase di analisi e progettazione preliminare all’avvio di Pop Up Lab rende il processo adattabile a contesti di diverse dimensioni e con distinte caratteristiche demografiche, urbanistiche e sociali.
La prima edizione si è tenuta a Castelfranco di Sotto, in provincia di Pisa. Le successive si sono svolte a Empoli, Campi Bisenzio, Cascina, Quarrata, Monteverdi Marittimo, Castelnuovo Magra (SP), Montecatini Terme, Rosignano Marittimo, fino a interessare capoluoghi di provincia quali Prato, Livorno e Grosseto.